Da riserva a titolare inamovibile, e con prestazioni ancora in crescita. Difficile interrompere il rapporto con un Moretti così: la palla è in mano alla società
Uomo spogliatoio lo è sempre stato. Nelle annate precedenti, anche titolare praticamente fisso, perno di una difesa giovane che si affidava alla sua esperienza e voglia di dare sempre il massimo che lo hanno contraddistinto. Diverso è stato, per Moretti, il discorso di questo anno: tanti cambiamenti, gerarchie diverse e una panchina che sembrava l’esito naturale di un giocatore sì importante, ma di 35 anni e con l’avvicinamento sempre più progressivo al termine della onorata carriera. Fino a quando Castan non ha dato un forfait più lungo del previsto. E così l’ex Genoa si è dovuto giocoforza rimettere in gioco, facendosi trovare pronto (ma non è questa una sorpresa), soprattutto in un contesto, la difesa a quattro, nel quale ha imparato a districarsi solo da questo anno. “Si impara sempre qualcosa, ed è sempre bello” aveva dichiarato a inizio stagione. Ci ha messo qualche tempo per abituarsi, ma poi i risultati, e l’applicazione, si sono visti tutti.
E ora, Moretti è tornato a essere leader anche dentro al campo. 35 anni e non sentirli, ma un contratto in scadenza che merita di passare sotto le luci dei riflettori. “Non ne abbiamo ancora parlato, non è il momento” ha chiosato con la solita classe che lo contraddistingue il giocatore. E in effetti il Torino sa che sul mercato avrebbe la priorità, nel caso si presentasse l’opportunità di parlare di un ulteriore prolungamento rispetto alla scadenza di giugno 2017. Un’opportunità che, forse, merita di essere creata: Moretti ha dimostrato di avere ancora tanta voglia e di poter fare bene a un gruppo che, nei momenti di maggiore difficoltà, ha avuto bisogno di una guida. L’Emiliano (nome già caro ai tifosi del Toro) granata potrebbe non aver ancora chiuso la sua parentesi, né calcistica, né piemontese. Anzi, aspetta che sia Cairo a muoversi: da parte del giocatore, la disponibilità c’è tutta. Una bella favola, che dimostra ancora una volta come la maturità – di testa – possa essere davvero un’arma in più, anche in un calcio ad alti livelli.
Se si abbassa lo stipendio il nano lo tiene
Sul moro…nessun dubbio,oltre ad essere un professionista esemplare,facendo sempre trovare pronto,uomo spogliatoio,anche fuori dal campo è sempre in prima fila x ogni evento o iniziativa benefica…..se ci sono dubbi su di lui,siamo alla follia….STRAMERITA il rinnovo.punto.
Ho sentito che una volta appese le scarpette al chiodo vorrebbe andare a vivere a Firenze…. Certo che lui sarebbe molto meglio dei nostri attuali “dirigenti” (leggi Comi). Un altro anno di contratto, perchè no? Da Professionista serio qual’è, saprebbe farsi trovare pronto ogni volta ce ne fosse bisogno. Naturalmente… Leggi il resto »